Il silenzio scandito da parole

Designer: Alfonso Femia, AF*Design

Realizzazione: Lamberti Design

Il silenzio scandito da parole

Designer: Alfonso Femia, AF*Design

Realizzazione: Lamberti Design

L’OPERA

L’abitare si descrive per parametri spaziali e temporali per connessioni e disconnessioni, per l’isolamento e la contemplazione del proprio intorno e per la relazione con gli oggetti e le persone. Cosa rende stabile ed eterno l’abitare? Gli oggetti e il loro tempo nel silenzio scandito dalla ripetizione dei gesti. Gli oggetti che contaminano e che si aggiungano e il tempo che scorre tra un oggetto e quello successivo.
I nomi degli oggetti, il tempo che passa e lo spazio che li contiene e che diventa perimetro o recinto sono scenario di un abitare vorace, mai finito che esige di essere alimentato da altri oggetti e altri tempi. Una scenografia meta spaziale nei confini di una stanza, paradigma di una dimensione che si alimenta a un genogramma emozionale e artistico.
Un sistema spaziale classico, il volume di una stanza che si rifrange nello spazio vuoto oltre il suo confine. Il tempo nella stanza scandito dalle ore canoniche che si sovrascrivono alla grande divisione notte e giorno, buio, lluce e alle soglie d’ingresso e uscita alba e tramonto.
Le sette volte delle lodi a Dio sono tempo scandito da parole.
Laudi, Terza, Sesta, Nona, Duodecima, Compieta, Notturno sono punti nello spazio che generano sistemi lineari disposti e connessi nello spazio. Tra Spazio, Parole e Tempo si creano connessioni, ma anche dimensioni infinite che possono contenere enne combinazioni di Spazio Parole e Tempo, variabili per misura e per riproducibili per parti. Il silenzio intercetta le vibrazioni delle parole che si rappresentano visivamente come onde sonore, perturbazioni che si propagano nel tempo e nello spazio.

L’OPERA

L’abitare si descrive per parametri spaziali e temporali per connessioni e disconnessioni, per l’isolamento e la contemplazione del proprio intorno e per la relazione con gli oggetti e le persone. Cosa rende stabile ed eterno l’abitare? Gli oggetti e il loro tempo nel silenzio scandito dalla ripetizione dei gesti. Gli oggetti che contaminano e che si aggiungano e il tempo che scorre tra un oggetto e quello successivo.
I nomi degli oggetti, il tempo che passa e lo spazio che li contiene e che diventa perimetro o recinto sono scenario di un abitare vorace, mai finito che esige di essere alimentato da altri oggetti e altri tempi. Una scenografia meta spaziale nei confini di una stanza, paradigma di una dimensione che si alimenta a un genogramma emozionale e artistico.
Un sistema spaziale classico, il volume di una stanza che si rifrange nello spazio vuoto oltre il suo confine. Il tempo nella stanza scandito dalle ore canoniche che si sovrascrivono alla grande divisione notte e giorno, buio, lluce e alle soglie d’ingresso e uscita alba e tramonto.
Le sette volte delle lodi a Dio sono tempo scandito da parole.
Laudi, Terza, Sesta, Nona, Duodecima, Compieta, Notturno sono punti nello spazio che generano sistemi lineari disposti e connessi nello spazio. Tra Spazio, Parole e Tempo si creano connessioni, ma anche dimensioni infinite che possono contenere enne combinazioni di Spazio Parole e Tempo, variabili per misura e per riproducibili per parti. Il silenzio intercetta le vibrazioni delle parole che si rappresentano visivamente come onde sonore, perturbazioni che si propagano nel tempo e nello spazio.